La bella quotidianità

Questo lungo ponte è finito, domani si torna al lavoro.

E' dura quando succede di stare "fermo" per tanto tempo e poi da un giorno all'altro devi lanciarti di nuovo nella quotidianità di sempre.

Avrò tipo un miliardo di cose da fare e il tempo per farne solo 2 o 3. Ma vabbè, mi sono goduto la pausa e penso sempre che in ogni caso non serve agitarsi tanto per il troppo lavoro. E' stressante e stancante ma vabbè…ho deciso di adottare il metodo [freghiamocene]. Qualunque sia la cosa da fare, qualunque sia il lavoro, il compito, l'urgenza, non importa. Farò quello che posso, se non si riesce pazienza, non morirà nessuno.

 

Per quanto riguarda lo stress beh…tappiamoci le orecchie e via. Niente e nessuno ha il diritto di rendere insopportabili le nostre giornate, può capitare una volta, ma non sempre.

Nel lavoro c'è sempre bisogno di qualcuno che gestisca la situazione. C'è sempre bisogno di un leader in tutto. Il problema è che se questa persona non riesce a gestire le cose si ritrova davanti a due scelte:

1. fermarsi e prendere fiato, capire dove si sbaglia, organizzarsi e ripartire.

2. abbracciare il caos e lasciarsi inghiottire da esso

 

E' sempre bello quando è la prima scelta quella a presentarsi davanti a te. Peccato però che nel mio caso sia la seconda. Quindi che fai? raccogli i cocci, e sopporti.

 

Un esempio pratico.

C'è un problema. Ti arriva una mail con scritto "c'è un errore. controlla".

Ora..io capisco il voler essere sintetici, ma porco *** sii un po' più esaustivo no?

Proviamo a paragonarlo ad una situazione reale. Io scrivo un libro e lo faccio leggere ad una persona. Questa mi contatta e mi dice "c'è un errore di ortografia, correggilo". Perfetto…la domanda che sorge spontanea qual'è secondo voi?

DOVE? dove devo correggere l'errore?? mi devo rileggere tutto il libro per trovarlo? beh no! tu sai già dov'è..quindi perché invece di dirmi che è lì il tuo cervello ti dice che per me è sufficiente solo sapere che esiste un errore?

 

Per non parlare del tempo materiale che si perde…tanto tempo perso nel nulla. Poi ci si lamenta perché non c'è tempo per fare altro. Se ottimizzassimo di più i tempi si riuscirebbero a fare molte più cose e al tempo stesso anche il doppio delle pause caffè attuali.

 

E' un problema comune, immagino, a molti luoghi di lavoro. Eppure è lo stesso snervante.

Categoria(e): Archivio

I commenti sono chiusi